Giocatori come Trezeguet ne esistono pochi. È raro trovare qualcuno con lo stesso fiuto del gol e la sua continuità di rendimento nel segnare. La capacità di David di farsi trovare sempre pronto in area di rigore, nel posto esatto in cui arriverà la palla, e di metterla puntualmente in rete, è unica. La sua freddezza in fase di finalizzazione gli è valsa ben tre soprannomi: Cobra, Trezegol e Re David.

In dieci anni a Torino (dal 2000 al 2010), nonostante numerosi infortuni, il franco-argentino ha realizzato un totale di 171 gol, di cui 123 in campionato, per una media di 17 gol a stagione. 17 come il numero di maglia indossato in bianconero. Nella storia della Juventus è lui il miglior marcatore straniero, davanti perfino a Michel Platini.

Come ben sappiamo le strade di Trezeguet e della Juventus si dividono alla fine del campionato 2009/10. Ad agosto David si trasferisce in Spagna, all’Hércules di Alicante, club neopromosso in Liga che per la nuova stagione punta alla salvezza. Si tratta soprattutto di una scelta di vita, perché Alicante è la città natale di sua moglie Beatrice.

L’esordio avviene il 12 settembre, nella seconda giornata di campionato, contro il Barcellona. Lui non segna, ma l’Hércules espugna il Camp Nou con un inatteso 2 a 0. Nella giornata successiva arriva il primo gol, realizzato su rigore nel match perso 2 a 1 con il Valencia. Il 13 febbraio 2011, con la rete della vittoria per 2-1 contro il Real Zaragoza, raggiunge il traguardo dei 200 gol tra campionato francese, italiano e spagnolo. Chiude la stagione con 12 marcature all’attivo, ma la retrocessione della squadra lo spinge a sciogliere il contratto, valido ancora per un anno, per andare a cercare fortuna altrove.

Nell’estate del 2011 sembra sicuro un suo ritorno nel campionato italiano. Gli esperti di calciomercato parlano di un interessamento da parte del Napoli, che si appresta a giocare la Champions League. Si saprà in seguito dell’accordo raggiunto tra Trezeguet e il presidente De Laurentis, costretto a desistere a seguito del no del tecnico Mazzarri, più orientato a puntare su Lucarelli. Sfumata la trattativa con il club partenopeo, accetta la proposta del Baniyas, squadra con sede ad Abu Dhabi, che gioca nella UAE Pro-League, il massimo campionato degli Emirati Arabi. La nuova avventura dura, però, soltanto pochi mesi. A causa di problemi muscolari (e di ambientazione) scende in campo soltanto 4 volte, senza mai andare in gol, cosicché già a dicembre decide di svincolarsi dal contratto.

Soltanto poche settimane e trova una nuova squadra. Già prima di Natale, infatti, è in Argentina, sua terra di origine, per firmare con il glorioso River Plate, non prima di aver superato le rituali visite mediche. La storica squadra di Buenos Aires si trova in Segunda Division, dopo essere retrocessa per la prima volta nella sua storia. Trezeguet riprova dunque l’esperienza di un campionato di serie B, come già successo con la Juventus nel post-farsopoli, con l’obiettivo di una immediata promozione.

Nella partita di debutto in campionato con i “Millionarios”, lo scorso 12 febbraio, segna subito il suo primo gol. Ne seguiranno altri 13, i più importanti dei quali all’ultima giornata, nella partita decisiva per la promozione. Con una splendida doppietta, infatti, firma il 2 a 0 all’Almirante Brown e riporta il River Plate, la squadra per cui faceva il tifo da bambino, nella massima serie argentina, nel visibilio dei 50 mila spettatori dello stadio Monumental. A 34 anni Trezeguet ha così dimostrato di poter essere ancora decisivo e di saper fare, come sempre, il suo mestiere: segnare.

Pubblicato su: Zeb, n. 4.1 – summer 2012, pag. 28

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Francesco Mastrorizzi

Giornalista pubblicista, scrive di cultura e intrattenimento per testate su carta e online. Da freelance si occupa di uffici stampa e comunicazione per artisti, associazioni, istituzioni e imprese. Lavora come consulente nell’ideazione, progettazione e gestione di eventi in ambito culturale. È esperto di social media management e web copywriting.

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