Jürgen Kohler è stato uno degli stopper più forti nella storia della Juventus, con la quale ha giocato oltre 150 partite ufficiali, 102 delle quali in campionato. Arriva a Torino nel 1991, proveniente dal Bayern Monaco, con il quale ha appena vinto la Bundesliga, dopo essersi messo in mostra nei mondiali di Italia ’90 come uno dei difensori più implacabili e corretti. Anche in bianconero dimostra fin da subito che su di lui si può fare affidamento totale.

Le sue migliori doti come difensore sono sempre state la forza atletica, la velocità nell’anticipo, l’abilità nel colpo di testa. Il suo talento era indiscusso e la sua capacità di concentrazione nella marcatura dell’avversario straordinaria. Spietato come marcatore, era capace, però, di avventurarsi anche nelle aree avversarie, uscendo in avanscoperta offensiva, soprattutto in occasione dei calci piazzati. Sono ben 8, infatti, i gol realizzati negli anni di permanenza in maglia bianconera.

Beniamino dei tifosi per il suo temperamento battagliero, è presente 27 volte (con tre reti) nella stagione del debutto. Diventa un mito l’anno dopo, con 29 presenze, un gol ed un apporto decisivo alla conquista della Coppa Uefa. Anche nelle due stagioni successive risulta tra i più forti, chiudendo il ciclo bianconero con lo scudetto e la Coppa Italia ottenuti nella stagione 1994/95.

Ritorna in Germania, ma non più nella sua Baviera. Passa al Borussia Dortmund e proprio con i gialloneri della città della birra dà una grossa delusione ai suoi vecchi tifosi, battendo appunto la Juventus a Monaco nella finale di Champions League del 1997. Altra soddisfazione per lui è la successiva vittoria nella Coppa Intercontinentale, unico trofeo mancante nella sua bacheca, sia a livello di club che di nazionali (con la Germania ha vinto il Mondiale nel 1990 e l’Europeo nel 1996).

La sua carriera nel Borussia prosegue fino al 2002, quando si ritira dal calcio giocato, dopo aver vinto il suo quarto titolo tedesco e aver sfiorato la seconda Coppa UEFA, perdendo in finale per 3-2 dal Feyenoord Rotterdam. Appese le scarpette al chiodo, allena la nazionale tedesca Under-21 nella stagione 2002/03, per poi ricoprire il ruolo di direttore sportivo del Bayer Leverkusen per un anno, fra il 2003 e il 2004. Dal 17 dicembre 2005 all’aprile del 2006 allena la squadra del MSV Duisburg.

Pochi mesi dopo essersi seduto sulla panchina del VfR Aalen, squadra di terza divisione tedesca, il 15 novembre 2008 Kohler convoca una conferenza stampa in cui spiega che, per sopraggiunti problemi al cuore, non potrà proseguire la carriera da allenatore, rassegnando perciò le dimissioni. Le sue lacrime durante l’annuncio commuovono l’intera Germania. L’unica soddisfazione per lui, all’età di 43 anni, è quella di rimanere nel modo del calcio, in un ruolo meno stressante come quello di direttore sportivo della squadra che l’aveva scelto come allenatore.

Pubblicato su: Zeb, n. 2.2 – fall 2010, pag. 21

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Francesco Mastrorizzi

Giornalista pubblicista, scrive di cultura e intrattenimento per testate su carta e online. Da freelance si occupa di uffici stampa e comunicazione per artisti, associazioni, istituzioni e imprese. Lavora come consulente nell’ideazione, progettazione e gestione di eventi in ambito culturale. È esperto di social media management e web copywriting.

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