Da alcuni anni a Viggiano, centro lucano della Val d’Agri, è stata fondata una originale scuola dedicata all’insegnamento dell’arpa popolare, dando sostanza all’esigenza di far rivivere una tradizione unica al mondo, che ha caratterizzato il paese fin dal Settecento, portata avanti dai suonatori girovaghi di arpa diatonica e, in un secondo momento, anche da affermati musicisti di arpa classica di origine viggianese (sull’argomento si veda In Arte, anno V – num. 7, luglio 2009).

La Scuola di Arpa Popolare di Viggiano, sostenuta dall’amministrazione comunale e dalla collaborazione dell’Associazione Culturale “Arpa Viggianese”, propone un piano didattico basato sugli insegnamenti di tre docenti e non prevede limiti di età né richiede particolari conoscenze di base, anche se si tende a prediligere l’insegnamento a bambini e adolescenti. I corsi sono aperti a tutti coloro che, non solo a Viggiano, ma nell’intero territorio circostante, volessero imparare a conoscere e a suonare uno strumento difficile, ma al tempo stesso appassionante, come l’arpa.

Nella scuola viene applicato, in via sperimentale, un metodo d’insegnamento che facilita l’apprendimento, in quanto basato sulla ritmica, che è stato elaborato dal maestro Lincoln Almada. A lui si deve la costituzione di un ensemble di arpe all’interno della scuola, del quale cura tutto l’esclusivo repertorio, recuperato dalla tradizione viggianese, lucana e napoletana e arricchito dall’inserimento di brani appartenenti alla tradizione celtica e sud-americana. Il maestro Almada si impegna anche nell’arrangiamento di brani tramandati oralmente, per conservarne la memoria a beneficio delle generazioni future.

Completano l’organico degli insegnanti la prof.ssa Sara Simari, docente di conservatorio di affermata carriera arpistica, musicologa e attenta ricercatrice dell’evoluzione dell’arpa nel contesto dell’Italia meridionale, e l’insegnante lucana Daniela Ippolito, che porta avanti le esercitazioni degli allievi.

Il costante impegno e la passione profusa dai giovani musicisti e il mirato insegnamento dei docenti hanno fatto sì che il metodo didattico applicato nella scuola riscontrasse non solo notevoli apprezzamenti in esibizioni pubbliche (al Nero Festival di Pertosa, all’Auditorium Parco della Musica di Roma, al Teatro Verdi di Salerno, presso il Comune di Ferrara, ecc.), ma anche affermazioni e borse di studio in concorsi nazionali e internazionali (“Suoni d’Arpa” di Salsomaggiore, “Carlo Agresti” di Sala Consilina, ecc.).

Oltre alla Scuola di Arpa Popolare di Viggiano, per consentire un recupero ancora più completo dello strumento e della tradizione, da due anni è stato istituito un corso di liuteria mirato alla ricostruzione dell’arpa viggianese così come si presentava nell’Ottocento, con caratteristiche e peculiarità uniche nel suo genere. Curatore del progetto è il maestro liutaio Massimo Monti, responsabile della sezione “strumenti a corde” del Museo Santa Cecilia di Roma. Attualmente, oltre al restauro funzionale di un’antica arpa viggianese, sono stati costruiti quattro prototipi, in via di perfezionamento per adattarli alle nuove esigenze di acustica e praticità.

Dopo decenni di silenzio, l’arpa di Viggiano è tornata a risuonare tra le strade del borgo con le sue dolci note. E vuole continuare a farlo ancora per lungo tempo.

Pubblicato su: In Arte, anno XI – num. 72, pagg. 28-29

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Francesco Mastrorizzi

Giornalista pubblicista, scrive di cultura e intrattenimento per testate su carta e online. Da freelance si occupa di uffici stampa e comunicazione per artisti, associazioni, istituzioni e imprese. Lavora come consulente nell’ideazione, progettazione e gestione di eventi in ambito culturale. È esperto di social media management e web copywriting.

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