Tra i tanti obiettivi di “In Arte” sicuramente in primo piano ci sono la diffusione dell’arte in tutte le sue forme e la promozione del patrimonio culturale della nostra nazione. È per questo motivo che già dal 2009 abbiamo sposato con piacere la causa del “Premio Enogenius”, concorso internazionale di pittura contemporanea volto a far conoscere ad un largo pubblico, attraverso il veicolo dell’arte, un territorio ricco di storia, cultura e tradizioni come quello del Vulture, situato nell’area nord della Basilicata. I promotori della manifestazione (Associazione Orme e Pro Loco di Barile) quest’anno hanno voluto affidare alla struttura organizzativa che fa capo alla rivista la IV edizione del concorso, che si è svolta dal 1° al 9 dicembre a Barile (PZ) presso l’ottocentesco Palazzo Frusci.

Uno dei simboli del Vulture, e vanto in Italia e non solo, è il vino rosso Aglianico, al quale da sempre è dedicato il concorso. Dall’immaginario legato al vino, infatti, di volta in volta si attinge un nuovo spunto che possa ispirare gli artisti ed accendere la loro creatività. Il tema scelto quest’anno è stato “L’euforia di Dioniso”, in riferimento a quello stato di ebbrezza e di tumulto dei sensi che coinvolge chi oltrepassa la misura nel bere, che richiama a sua volta la figura mitologica del dio greco del vino e i culti sfrenati che si celebravano in suo onore nell’antichità.

Trentotto sono state le opere selezionate per essere esposte all’interno della mostra collegata al concorso, rappresentative di stili e tecniche diverse, ma anche eterogenee per interpretazione del tema, che pur nella sua specificità lasciava ampia libertà al genio artistico. Tra tutte la giuria del premio ha ritenuto come più valida l’opera intitolata Il vino, liberazione dei sensi dell’artista avellinese Marcaurelio Iacolino (in arte Il Colorista), secondo la seguente motivazione: “L’artista ha saputo trasmettere, attraverso pochi e significativi elementi, l’idea di energia e di slancio euforico dei sensi che caratterizza l’ebbrezza dionisiaca. L’esplosione cromatica che scaturisce dal calice di vino è una chiara manifestazione di forza istintiva, vitalità, follia, passione, esaltazione, e rimanda anche alla perdita di stabilità e di misura che può derivare dall’eccesso. Il valore dell’opera è accresciuto, in termini di materiali impiegati, dall’eleganza e dalla preziosità del color oro.”

Al secondo posto è stata indicata l’opera Verde vino di Sara Di Costanzo (Cava de’ Tirreni – SA), apprezzata per il valore semantico assegnato ai colori (“il rosso esalta la vitalità, il verde celebra, in maniera simbolica, la forza della natura e la fecondità, di cui Dioniso è l’interprete mitologico per antonomasia”). Si è classificato al terzo posto, invece, il dipinto In vino hilaritas di Irene Albano (Pisticci – MT), che ha saputo richiamare il tema del concorso grazie ad una sagace citazione dell’autoritratto ridente del pittore cinese Yue Minjun (“un moderno ilare Dioniso, che ben esprime l’irrazionalità e la caduta di ogni freno inibitorio”).

La giuria tecnica, inoltre, ha voluto segnalare le opere realizzate da Linda Angelini (Pignola – PZ), Giuseppe Genna (Campobello di Mazara – TP), Antonio Telesca (Potenza) e Anna Mazza (Bari). Premiati, infine, Salvatore Malvasi di Barile (PZ), grazie ai voti della giuria popolare, e di nuovo Linda Angelini, cui è andato il riconoscimento speciale da parte degli utenti di Facebook iscritti alla pagina di “In Arte”.

Pubblicato su: In Arte, anno VIII – num. 6 – novembre/dicembre 2012, pagg. 5-7

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Francesco Mastrorizzi

Giornalista pubblicista, scrive di cultura e intrattenimento per testate su carta e online. Da freelance si occupa di uffici stampa e comunicazione per artisti, associazioni, istituzioni e imprese. Lavora come consulente nell’ideazione, progettazione e gestione di eventi in ambito culturale. È esperto di social media management e web copywriting.

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