Il vino come fonte di ispirazione per un concorso pittorico. È questa l’idea che sta alla base del “Premio Enogea”, evento che si è svolto dal 30 ottobre al 1 novembre scorsi nel piccolo paese di Ginestra (PZ), all’interno di un territorio, il Vulture, che deve molta della sua fama al vino Aglianico D.O.C. che qui viene prodotto. Ed è proprio il vino, con i suoi paesaggi caratteristici e con le storie e le emozioni ad esso legate, il tema al quale è stato chiesto di riferirsi agli artisti partecipanti al concorso, nato appunto con l’obbiettivo di promuovere gli aspetti paesaggistici e naturalistici, ma anche le tradizioni culturali ed eno-gastronomiche del Vulture.
L’incontro tra arte e vino, proposto dall’organizzazione della neonata Associazione O.R.M.E., ha rappresentato un connubio particolarmente felice, suscitando interesse e curiosità e affascinando gli artisti che si sono presentati in gara con le loro opere, ma anche i numerosi visitatori. L’arte pittorica, che dà forma alle ombre, alle luci e ai colori, e l’arte della vite, che elabora e trasforma sapori con sapienza millenaria, racchiudono, infatti, entrambe una natura materiale e un potere spirituale, che provocano un forte coinvolgimento emozionale. In ognuna di esse la ricerca, la creatività e il genio giocano un ruolo fondamentale.
Sono state 77 le opere esposte nella mostra temporanea allestita all’interno del Palazzo Municipale del Comune di Ginestra, che ha patrocinato l’evento, e che hanno permesso di trasformare la Sala Consiliare in una vera e propria galleria d’arte. Al termine della tre giorni di esposizione una giuria specializzata, composta da autorevoli esperti di arte, critici, professori d’accademia e artisti di fama, ha selezionato, tra tutte le opere in gara, quelle che meglio hanno interpretato il tema del concorso.
Il vincitore è risultato, con l’opera dal titolo Enoreazione nell’enotipo, il lucano Vittorio Vertone, di Pietragalla (PZ), il quale – secondo il parere della commissione giudicatrice – ha saputo superare la rappresentazione mimetica attraverso forme e colori che esprimono la sintesi della fatica del lavoro della terra e del godimento del suo prodotto, il vino. Seconda classificata Sonia Nardocci di Roma, con l’opera Il vigneto, per aver rappresentato il legame dell’uomo con il paesaggio attraverso lo scorrere del tempo e per aver colto la sovratemporalità di un lavoro millenario, quale quello della coltivazione della vite. Terzo classificato Gianremo Montagnani di Casamassima (BA), con l’opera intitolata Vigneti e antiche cantine del Vulture, per aver saputo trasmettere la poesia del vino e della terra attraverso una tecnica a guache che è un omaggio alla sinuosità delle colline del Vulture. Segnalati dalla giuria anche gli artisti Angelo Accardi, Antonio Alfano, Antonella Malvasi, Maria Grazia Tarulli e Giuseppina Villano. Menzione speciale per l’autore storico del territorio del Vulture, Nicola Saracino.
Pubblicato su: In Arte, anno V – num. 11/12 – novembre/dicembre 2009, pagg. 10-11
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