Virgil Oldman è un uomo di mezza età che ha dedicato tutta la vita all’arte, fin da quando da bambino, persi i genitori e accolto in un orfanotrofio, la punizione che gli viene inflitta per le piccole marachelle commesse è quella di recarsi come garzone di bottega presso un artigiano restauratore. Lì avviene il suo primo incontro con l’arte. Il ragazzo impara a conoscere le diverse tecniche pittoriche e le epoche a cui esse risalgono. L’iniziale curiosità si trasforma subito in passione, tanto che le marachelle diventano sempre più frequenti, al fine di scontare la dolce punizione. Da quel momento l’amore per l’arte non lo abbandona più.

Virgil negli anni diventa un apprezzato antiquario e un banditore d’asta di fama internazionale, il più bravo e il più pagato, ricercato dalle case d’asta di tutta Europa. L’esperienza gli permette di scovare il più perfetto falso d’autore, l’istinto di scoprire un nuovo talento sul nascere. Il suo stile è inappuntabile sia nel lavoro che nel privato. L’arte gli ha portato successo e ricchezza, riempiendo ogni sua giornata. Virgil, però, ha l’arte e niente più. Il suo carattere schivo e diffidente lo tiene lontano dalle persone, dagli uomini e soprattutto dalle donne, per le quali nutre un’immensa ammirazione, ma dalle quali lo separano insormontabili problemi di comunicazione. Evita persino il contatto fisico diretto con gli altri, terrorizzato da qualsiasi tipo di scambio. I rari gesti di affetto sono solo verso l’unico amico che si ritrova, un coetaneo pittore che non è riuscito mai a sfondare, suo complice segreto nell’acquisto a basso costo di molte delle opere d’arte da lui stesso bandite. Perché Virgil è anche un attento collezionista d’arte. Con una particolarità: i dipinti della sua raccolta sono tutti ritratti femminili. Capolavori di ogni secolo che tiene esposti in una stanza segreta della sua grande e solitaria casa. La loro contemplazione rappresenta per lui l’unico legame con le donne. In quella stanza l’amore per l’arte si sovrappone e si confonde con l’amore per le donne, tra mille occhi in cui cerca uno sguardo che lo ricambi.

Ma una donna farà inaspettatamente ingresso nella vita di Virgil. Giuseppe Tornatore, affidandosi ad una straordinaria interpretazione di Geoffrey Rush, ci racconta i risvolti di questo incontro casuale e inspiegabile tra due anime, che ricorda quello tra gli amanti baricchiani Adams ed Elisewin nel romanzo Oceano mare, e di come Virgil dovrà considerare se quella dell’amore sia “la migliore offerta” che abbia mai ricevuto, senza dimenticare, simile nel destino all’altro personaggio cinematografico Titta Di Girolamo, di non sottovalutare “le conseguenze dell’amore”.

Pubblicato su: In Arte, anno IX – num. 3 – maggio/giugno 2013, pagg. 22-23

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Francesco Mastrorizzi

Giornalista pubblicista, scrive di cultura e intrattenimento per testate su carta e online. Da freelance si occupa di uffici stampa e comunicazione per artisti, associazioni, istituzioni e imprese. Lavora come consulente nell’ideazione, progettazione e gestione di eventi in ambito culturale. È esperto di social media management e web copywriting.

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