Tanti sono gli eventi, istituzionali e non, che fino al 31 ottobre affiancheranno l’Expo 2015 di Milano, inaugurata lo scorso 1° maggio. Tra le iniziative di carattere artistico spicca il progetto denominato Container Lab, che coinvolge il territorio di cinque province della Lombardia, con lo scopo di cogliere l’irripetibile occasione di visibilità offerta dalla grande esposizione universale, per promuovere l’arte contemporanea italiana ai milioni di visitatori che arriveranno da tutto il mondo.

Il progetto è nato da un gruppo di quattro amici – Luca Bonfanti, Valerio Lombardo, Alberto Perfetti, Federico Prestileo – accomunati dalla passione per l’arte e dalla dedizione ad essa e si sviluppa attorno all’idea di sottrarre l’arte all’istituzionalità di talune sedi espositive, per avvicinarla alla gente, affinché il pubblico non percepisca filtri tra sé e gli artisti e possa godere della visita ad una mostra come un’esperienza quotidiana alla portata di chiunque.

Nello spirito proposto dal tema di Expo 2015 (“Nutrire il pianeta, energia per la vita”), il quale si sofferma anche sul rispetto della natura e sulla necessità del riciclo delle materie prime, sì è pensato di realizzare delle mostre all’interno di container non più utilizzati secondo la loro primaria destinazione, ma rimessi a nuova vita, allestiti come fossero vere e proprie gallerie d’arte.

Per tutta la durata di Expo 2015 dodici container saranno collocati in dodici luoghi nei Comuni che hanno aderito al progetto: Milano, Rho, Paderno Dugnano, Nova Milanese, Arese, Saronno, Legnano, Cantù, Cinisello Balsamo, Cesano Maderno, Seregno, Cesano Boscone. I container ospiteranno le opere di dodici artisti italiani coinvolti nell’iniziativa: Luca Bonfanti, Cannaò, Renato Natale Chiesa, Mario De Leo, Gep, Italo Maezzi, Milo, Giancarlo Montuschi, Ester Maria Negretti, Diego Racconi, Togo, Tiziana Vanetti. Ognuno dei partecipanti ha realizzato dodici dipinti appositamente per questa occasione, declinando il già citato tema della grande manifestazione secondo la propria sensibilità ed il proprio peculiare stile pittorico.

Il progetto prevede anche delle appendici alla mostra diffusa, come le due opere dei maestri Milo e Luca Bonfanti che omaggiano il genio di Leonardo Da Vinci reinterpretando la sua celebre Ultima cena, collocate presso il Padiglione Italia dell’Expo e all’Archivio di Stato di Milano, o ancora la mostra dedicata alla storia e al restauro, attualmente in corso, delle chiuse realizzate sempre da Leonardo per la Conca dell’Incoronata nel naviglio di via San Marco a Milano.

Alla chiusura dei lavori dell’Expo la storia di Container Lab non si concluderà. I dodici container, infatti, saranno riutilizzati ancora una volta, diventando i tasselli per costruire il “Container Museum”, un museo eco-sostenibile costituito quasi esclusivamente da elementi di recupero, progettato dal Valerio Lombardo e Luca Bonfanti con il supporto del designer Giulio Padovani. Posizionati a cerchio, i container andranno a formare un girasole a dodici petali, uniti da una sovrastruttura lamellare multistrato lignea con rivestimento a pannelli solari in pellicola e chiusi da vetrate che permetteranno una visione esterna a 360 gradi. Un simbolo per testimoniare quanto l’arte sia in grado di generare energia vitale e di nutrire lo spirito e la mente.

Pubblicato su: In Arte, anno XI – num. 73, pagg. 14-15

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Francesco Mastrorizzi

Giornalista pubblicista, scrive di cultura e intrattenimento per testate su carta e online. Da freelance si occupa di uffici stampa e comunicazione per artisti, associazioni, istituzioni e imprese. Lavora come consulente nell’ideazione, progettazione e gestione di eventi in ambito culturale. È esperto di social media management e web copywriting.

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